Mala tempora currunt, almeno dal punto di vista della recessione economica. Illustri economisti dicono che lo scenario è molto vicino a quello del famoso crollo di Wall Street del 1929. E allora un po' di parsimonia anche in cucina non guasta.
Devo dire che la mia filosofia di cucina è di per se improntata al risparmio, al riciclo degli avanzi, al "non si butta via niente". E questo non l'ho solamente appreso da persone come mia nonna, che di guerre ne avevano viste due (quella di Spagna, che però le permise di conoscere mio nonno, un giorno vi racconterò questa romantica storia, e la seconda guerra mondiale) perché la parsimonia è un po' insita nel mio carattere. Il che non significa che non si possano fare delle cose meravigliose anche con molto, molto poco.
Uno dei miei cavalli di battaglia è il pane raffermo. Ormai lo sapete. Se non l'avete ancora fatto, provate le polpette di pane che vi ho proposto ad aprile, altrimenti cimentatevi in questa pasta con le briciole di pane aromatiche e i pomodorini.
Prima di tutto preparate il pane che dovrà essere raffermo. Togliete la crosta (che potete tostare e trasformare in pane grattugiato) e frullate la mollica nel mixer con un poco di aglio (ma anche senza, se preferite), abbondanti erbe aromatiche e capperi dissalati. Intanto fate appassire per 30 minuti i pomodorini spaccati a metà in forno a 180°, con olio, sale, pepe, zucchero ed erbe aromatiche.
Mentre la pasta cuoce, preparate il condimento: in una larga padella fate andare dolcemente quattro cucchiai di olio, peperoncino e tre filetti di acciuga, poi aggiungete il pane aromatico, sollevate un poco la fiamma e fatelo rosolare a fuoco medio finché non diventa croccante.
Quando la pasta è cotta, scolatela, conditela con i pomodorini e con le briciole di pane.
Un piatto da re, con niente.
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